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Cos’è il platts e come si calcola

Il platts è il prezzo ottimale del carburante a livello internazionale. Da precisare che il prezzo ottimale del carburante non è il prezzo del greggio per questo spesso i cambiamenti di prezzo della benzina non combaciano con i cambiamenti di prezzo del petrolio. Questa incongruenza dovrebbe farci pensare.

Il nome deriva dall’omonima azienda fondata nel 1909, ormai centenaria, ossia la S&P Global Platts e che nel 1953 è stata acquisita dal gruppo Mc Grow-Hill che possiede anche Standard & Poor’s, la famosa agenzia di rating.

Platts è un’azienda che si fa rispettare, è un’azienda ammirata che ha il monopolio sul fronte dei prezzi dell’oro nero. A scegliere i prezzi a livello internazionale del carburante è quindi un gigante privato dell’industria e della finanza che come maggiori azionisti ha società che hanno esclusivamente come obiettivo primario quello di speculare sulle variazioni di prezzo del carburante per guadagnarci il più possibile.

Platts decide l’effettivo prezzo del carburante raffinato. Il prezzo in questione si basa sugli scambi che avvengono nel mondo reale in un dato luogo e in una data giornata. Il prezzo del carburante quindi si ottiene sommando tre elementi:

PLATTS + MARGINE LORDO DELL’INDUSTRIA PETROLIFERA + ACCISE ED IVA

Il prezzo che vediamo alle colonnine di benzina e di diesel non è altro che la somma di questi tre elementi, ognuno dei quali è formato da sotto-componenti che possono essere soggetti a variazioni che dipendono da scelte di carattere amministrativo e politico che possono portare anche ad eventi eccezionali quali crisi o conflitti.

Su questa piattaforma ( platts ) si incontrano domanda ed offerta inerente ai carburanti; il secondo elemento esprime il guadagno, al lordo ovviamente, di chi i occupa della distribuzione e della vendita dei prodotti petroliferi che in proporzione a coloro i quali si accollano l’onere invece dell’estrazione e della trasformazione, è molto più basso.

L’ultimo elemento è composto da accise ed IVA e quindi dalla tassazione. Le prime sono tasse indirette e la seconda comprende tasse dirette, tant’è che si paga l’IVA anche sulle accise e quindi una tassa su un’altra tassa. Le tasse non sono altro che il metodo più veloce per riscuotere denaro e rimpolpare le casse dello Stato.

Sostanzialmente si capisce che non c’è un filo conduttore tra prezzo della benzina e il prezzo del petrolio, gli enti pubblici non decidono niente il vero punto interrogativo è il mercato finanziario; la parte ultima di tutto il meccanismo, ossia quella che si occupa della produzione dei carburanti, sostanzialmente guadagna poco, soprattutto a causa delle tasse molto alte. Si aggiunge poi al danno anche la beffa, perché il prezzo molto alto della benzina o del gasolio porta i consumatori a ridurne l’uso.