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Quali sono le accise sui carburanti

Il tema dell’accise sui carburanti è uno dei più delicati per quanto riguarda gli automobilisti Italiani, essendo infatti ritenute a maggioranza troppo care ed inique. Innanzi tutto, una breve descrizione su cosa siano le accise sui carburanti. Molto semplicemente, le accise propriamente sono delle imposte sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo, ed in questo caso, del carburante. In Italia sono state introdotte negli anni 30 dello scorso secolo, ed il tutto per far fronte ad eventuali disastri militari o naturali, una sorta di copertura da parte dello Stato contro le più gravi calamità. Da allora il numero delle accise sui carburanti in Italia è salito fino ad un massimo di 19, anche se nel 1995 esse sono state inglobate per intero in un’ unica imposta, che va a finanziare le casse dello stato, con cifre che davvero spaventano ( basti pensare che nel 2017 le accise sui carburanti hanno generato introiti per le casse dello Stato di circa 26 miliardi di Euro ). Per questo, le accise sui carburanti sono divenute nel corso degli anni un elemento fondamentale per quanto riguarda le entrate monetarie statali. Il dibattito politico negli ultimi tempi si è soffermato molto sull’argomento, ed alcuni politici hanno anche proposto il loro abbassamento in termini di costi. Eppure esse sono ancora li, e nessuno ha mai osato toglierle od anche ritoccarle. Andremo ora nel dettaglio a scoprire quali sono nel dettaglio le accise sui carburanti, soffermandoci anche sulle date della loro introduzione e sul peso che esse hanno sul prezzo finale del carburante.

Molto semplicemente, l’accisa pesa circa la metà del prezzo totale di Benzina e Diesel, mentre l’unico carburante che si “salva” è il gpl, con accise decisamente più leggere. Facendo un addizione con l’iva, che raggiunge il 22% sul valore finale, si avrà per Benzina e Diesel, un carico del 60% circa. Questo dato impressionante fa si che l’italia sia il quinto paese più caro dove fare il pieno di carburante. Nell’ unione Europea solo Olanda e Gran Bretagna hanno imposte indirette sui carburanti più elevate di quelle dell’ Italia.
Il totale finale dell’accisa sul costo della benzina è di circa 0,72 euro per litro, mentre per il Diesel risulta essere di circa 0,61 euro per litro. Dato che, come già accennato, dal 1995 le 19 accise sono divenute imposta unica definita in maniera unitaria, esse non vanno a finanziare un ramo specifico dello Stato, ma bensi tutto il suo complesso. Questo fa si che sia impossibile eliminarne alcune, anche solo specifiche, che risultano alquanto arretrate sia per data che per momento storico, come la famosa accisa per la guerra d’Etiopia del lontano 1935.

Le 19 accise sui carburanti sono nell’ordine:

Guerra d’Etiopia 1935-36 (0,000981 euro)
Crisi di Suez 1956 (0,00723 euro)
Ricostruzione per il disastro del Vajont 1953 (0,00516 euro)
Ricostruzione per alluvione Firenze 1966 (0,00516 euro)
Ricostruzione dopo terremoto Belice 1968 (0,00516 euro)
Ricostruzione dopo terremoto Friuli 1976 (0,0511 euro)
Ricostruzione dopo terremoto Irpinia 1980 (0,0387 euro)
Missione ONU guerra Libano 1982 (0,106 euro)
Missione ONU guerra Bosnia 1995 (0,0114 euro)
Rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004 (0,02 euro)
Acquisto autobus eco 2005 (0,005 euro)
Terremoto Abruzzo 2009 (0,0051 euro)
Finanziamento alla cultura 2011 (0,0055 euro)
Gestione immigrati crisi Libica 2011 (0,04 euro)
Alluvione Liguria e Toscana 2011 (0,0089 euro)
Decreto salva Italia 2011 (0,113 diesel)
Terremoto Emilia 2012 (0,024 euro)
Bonus gestori e riduzione tasse terremotati Abruzzo (0,005 euro)
Decreto fare 2014 (0,0024 euro)