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Quanto incide il prezzo del petrolio sulla benzina

A seguito dell’epidemia di COVID – 19, la richiesta del greggio è scesa drasticamente, di circa venti – trenta milioni di barili, facendone calare anche il costo in maniera drastica, finendo addirittura sotto zero negli Stati Uniti. Ma quale impatto avrà questo crollo vertiginoso del petrolio su tutti i mercati internazionali e tutto ciò porterà ad un calo del prezzo della benzina per i consumatori?
La domanda è perchè in Italia il costo dei carburanti non scende. La risposta sta nella parte fiscale, che per noi italiani pesa per circa il 70% sul prezzo al distributore.
Oltre alla pandemia che stiamo affrontando, il prezzo del petrolio scende anche a causa del conflitto, iniziato in Arabia Saudita al fine di colpire probabilmente gli USA che, con lo shale oil, sono andati a rubare quote di mercato proprio agli arabi. Ecco quindi che, dopo i tassi di interesse negativi, anche il prezzo del petrolio è andato in zona rossa.
Se dai pozzi di petrolio si passa poi alla pompa di benzina, la questione italiana fotografa una situazione completamente diversa. Infatti, nonostante i prezzi del greggio siano scesi ai minimi storici, il costo della benzina è sceso poco.
Ma perchè accade tutto questo? La risposta è semplice: il valore della materia prima incide solo in una minima parte per il prezzo della benzina direttamente alla pompa. Unendo l’accisa e l’IVA, la componente fiscale va a pesare per circa un 70% sul prezzo complessivo. L’impatto che hanno le quotazioni del greggio e del cambio dollaro/euro pesano per 0,192 euro/litro, con i restanti 0,25 euro/litro che rappresentano il margine a disposizione degli operatori.
Ma cosa ha provocato questo crollo del prezzo del greggio? Il calo dipende dalla necessità che hanno i paesi produttori di petrolio di mantenere il prezzo del barile abbastanza costante, cercando di non farlo scendere troppo, andando quindi a provocare un taglio dei profitti, ma impedendo anche che salga in modo eccessivo: così facendo, i consumi calerebbero in modo considerevole.
I paesi produttori di petrolio, riuniti sotto l’OPEC, hanno optato per il taglio all’output negli ultimi anni, tenendo il prezzo del barile attorno ai cinquanta – sessanta dollari. Tuttavia ora la Cina, al momento primo paese consumatore di petrolio, si trova ad affrontare un calo della produzione, conseguente ad un rallentamento dell’economia cinese già nei mesi precedenti alla pandemia di COVID -19, che ha poi complicato ulteriormente la scena.
In sostanza quindi, nonostante guerre, pandemie e manipolazioni, in Italia almeno un euro serve a finanziare praticamente il nulla.